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Curiosità

Tintorie industriali: processi, regole e innovazioni nel settore tessile

Tabella dei Contenuti

Una tintoria industriale è un impianto che lavora grandi quantità di tessuti o capi già confezionati, gestendo processi di tintura e finissaggio con macchinari avanzati e protocolli controllati.

In Italia il comparto è radicato nei distretti storici come Biella, Prato o Como, e oggi convive con il bisogno di rimanere competitivo e diventare più sostenibile.

Cosa si intende per tintoria industriale?

Le tintorie industriali sono strutture che lavorano migliaia di metri di tessuto ogni giorno tramite cicli precisi, standard da rispettare e impianti progettati per mantenere costanza di risultato.

Si può tingere la fibra ancora grezza, il tessuto già pronto in rotoli, oppure il capo finito. Ognuna di queste fasi ha delle regole: tingere un rotolo di cotone non è la stessa cosa che dare una tonalità a una giacca già cucita. Nel secondo caso, ad esempio, servono macchine che fanno ruotare i capi in cestelli controllando la velocità, perché il colore deve arrivare ovunque senza lasciare aloni.

Molte tintorie fanno anche finissaggio, cioè quei trattamenti che cambiano la “mano” del tessuto o ne migliorano la resistenza: antimacchia, idrorepellente, effetto vintage. In pratica, il lavoro della tintoria può determinare la percezione finale del prodotto.

Come funziona il processo produttivo

Il bagno di tintura è il core di queste industrie, si prepara una miscela di acqua, coloranti e ausiliari chimici che dev’essere calibrata con grande precisione. Gli impianti più moderni hanno sistemi automatici che dosano al milligrammo, così da evitare errori che rovinerebbero interi lotti.

Una volta immerso, il tessuto viene portato a una certa temperatura, mantenuta costante da macchine che registrano ogni variazione. La lana, ad esempio, non sopporta gli stessi trattamenti del poliestere, se sbagli temperatura o tempi rischi di buttare via tutto. Dopo la tintura, arriva la fase di lavaggio, indispensabile per eliminare residui chimici e fissare il colore.

L’asciugatura può avvenire in forni continui o tramite centrifughe e molte aziende integrano già qui trattamenti aggiuntivi come il fissaggio dei colori, le sostanze antiodore, e perfino rivestimenti che proteggono dai raggi UV.

Un aspetto interessante è come la tecnologia stia cambiando il settore, infatti, col’approccio “Industria 4.0” ogni macchina è collegata a sensori che inviano dati in tempo reale. In questo modo, se c’è un’anomalia, l’operatore se ne accorge subito e può intervenire.

Inoltre, oggi, diverse tintorie hanno introdotto sistemi di riciclo dell’acqua che permettono di riutilizzarne fino al 90%, un passo importante, visto che questo lavoro è notoriamente ad alto consumo idrico.

Norme e regole da rispettare

In una tintoria industriale ci sono sostanze chimiche, vapori, macchinari in movimento. Per questo il settore è regolato dal D.Lgs. 81/08 sulla sicurezza sul lavoro, con protocolli specifici per lo stoccaggio e l’uso dei coloranti.

Chi vuole operare su mercati internazionali deve avere certificazioni che garantiscano qualità e rispetto ambientale. ISO 9001 e ISO 14001 sono le più diffuse, ma nel tessile si parla sempre più spesso anche di tracciabilità e di standard che attestano una riduzione dell’impatto ecologico.

In Italia il comparto è coperto dal contratto collettivo nazionale delle lavanderie e tintorie. Stabilisce turni, retribuzioni e regole base per i dipendenti, perché dietro ogni ciclo produttivo ci sono persone che devono lavorare in sicurezza.

Come scegliere una tintoria industriale

Prima di scegliere una tintoria industriale valuta la capacità produttiva perché non tutte le strutture gestiscono gli stessi volumi. È da valutare anche la tecnologia disponibile come macchinari aggiornati, sistemi di controllo digitale, cicli di risparmio idrico ed energetico.

Quindi, valuta:

  • Capacità produttiva: deve poter gestire i volumi della tua azienda senza rallentamenti.
  • Tipologia di lavorazioni: fibra, tessuto in rotolo, capo finito, più eventuali finissaggi speciali.
  • Tecnologia: macchinari aggiornati, automazione, sistemi di controllo digitale.
  • Sostenibilità: riciclo dell’acqua, riduzione dei consumi energetici, gestione dei reflui chimici.
  • Certificazioni: ISO 9001, ISO 14001, UNI EN 14065 (qualità, ambiente e igiene tessile).
  • Affidabilità logistica: puntualità nelle consegne, tracciabilità dei lotti, assistenza post-servizio.
  • Trasparenza: disponibilità a mostrare processi, campioni e report di lavorazione.

Inoltre, considera anche la gamma di trattamenti, una tintoria che si limita alla tintura standard offre meno possibilità rispetto alle industrie che propongono finissaggi particolari.

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