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Ambiente e Sostenibilità, Casa e Giardino

Come fare il pellet senza macchinari: una guida fai-da-te semplice ed economica

Tabella dei Contenuti

Produrre pellet autonomamente è un’alternativa economica e sostenibile, che consente di risparmiare fino al 75-90% rispetto all’acquisto di pellet industriale, il cui costo varia generalmente tra 300 e 500 euro a tonnellata. Con il fai-da-te, i costi si riducono a 30-70 euro a tonnellata, attraverso l’uso di scarti di legno o materiali riciclati facilmente reperibili, spesso a costo zero.

I principali costi del pellet fatto in casa riguardano il legno grezzo (circa 20-50 euro a tonnellata, se acquistato), gli strumenti manuali (50-100 euro come investimento iniziale) e i leganti naturali, come amido o farina (2-5 euro per tonnellata). Anche se il processo richiede tempo e lavoro, il risparmio varrà tutti gli sforzi: per ogni tonnellata prodotta, si possono risparmiare tra 270 e 430 euro.

Un altro vantaggio del produrre il pellet da soli riguarda l’autonomia dai fornitori, quindi dai rincari stagionali e dai costi di trasporto. E se si desidera produrre grandi quantità o investire per migliorare la qualità, con l’acquisto di una pellettatrice (200-1.500 euro) si può velocizzare il processo ottenendo ulteriori risparmi. Vediamo come si produce.

Cos’è il pellet e perché è una scelta intelligente

Il pellet è costituito da piccoli cilindri compatti di biomassa legnosa. È una fonte di energia rinnovabile, prodotta principalmente da scarti di lavorazione del legno, ramaglie, segatura e residui agricoli. Grazie al processo di compattazione, il pellet ottiene un un’elevata densità energetica: grazie ad essa, brucia a lungo e produce molto calore.

Ma perché scegliere il pellet rispetto ad altre fonti di energia?

In primo luogo, perché è una risorsa sostenibile, dal momento che è formata da materiali che altrimenti verrebbero smaltiti come rifiuti. Inoltre emette meno CO₂ rispetto ai combustibili fossili, quindi contribuisce a ridurre l’impatto ambientale. Un altro vantaggio del pellet è la sua praticità di stoccaggio al netto di un’ottima resa energetica.

La produzione manuale del pellet, anche se potrebbe non offrire la stessa qualità del prodotto industriale, permette di ridurre i costi e di essere autosufficienti nel riscaldamento.

Materiali e strumenti necessari: cosa serve per iniziare

Per avviare la produzione di pellet fai-da-te bisogna preparare in anticipo tutto il necessario. La qualità del pellet dipende sia dalla scelta dei materiali sia dalla cura che verrà dedicata al processo.

Il legno giusto

Bisogna aver cura di utilizzare legno naturale, ovvero non trattato chimicamente, verniciato o contaminato da colle o altre sostanze tossiche. Le essenze più indicate sono quelle resinose, come pino, abete e pioppo, poiché le resine naturali facilitano la compattazione del materiale.

Oltre al legno, si possono utilizzare anche altri materiali naturali come ramaglie, segatura, scarti agricoli (ad esempio gusci di noci o mandorle) o residui di potatura. L’importante è che il materiale sia asciutto e privo di impurità.

Strumenti indispensabili

Igrometro: strumento per misurare l’umidità del legno, che deve essere compresa tra il 10% e il 15% per garantire una buona combustione.

Strumenti manuali: seghe, martelli, pinze e trinciapolli serviranno per ridurre il legno in pezzi più piccoli (cippato).

Stampi per la compattazione: per creare la forma dei pellet, si possono utilizzare tubi metallici o cilindri di plastica robusti. Bisognerà inserire il materiale triturato negli stampi per poi pressare manualmente con un bastone o una leva.

Leganti naturali: l’amido, la farina o altre sostanze naturali (in una proporzione del 5-10% rispetto al peso del materiale) possono essere aggiunti per migliorare la coesione del materiale.

Come fare il pellet senza macchinari: il processo passo dopo passo

Pellet 2

La prima fase consiste nel raccogliere e selezionare il legno o altri materiali organici. È importante scegliere materiali puliti e di qualità, eliminando eventuali residui di vernici, colle o sostanze chimiche. Una volta raccolto il legno, si procederà a ridurlo in pezzi più piccoli. Questo passaggio, noto come cippatura, può essere effettuato manualmente utilizzando una sega o un trinciapolli.

La qualità del pellet dipende in gran parte dal contenuto di umidità del legno. Un materiale troppo umido riduce l’efficienza energetica durante la combustione. Per essiccare il legno senza macchinari, è possibile esporre al sole in zona ben ventilata, sollevata da terra e asciutta.

Una volta essiccato il materiale, si va a mescolare il legno triturato (cippato) con un legante naturale, come l’amido o la farina. Per farlo basta posizionare il composto all’interno degli stampi e pressa manualmente utilizzando strumenti adatti: si procede esercitando pressione con un martello o una leva per far sì che il materiale risulti ben compatto.

Dopo la produzione, il pellet va conservato in un luogo asciutto e ben ventilato per evitare che assorba umidità. È consigliabile utilizzare contenitori ermetici o sacchi resistenti all’acqua. Ricordate di evitare di stoccare i pellet a contatto con il suolo per prevenire muffe.

Consigli pratici per un pellet di qualità

La produzione manuale richiede pazienza e attenzione ai dettagli. Il primo aspetto di cui prendersi cura per una buona riuscita è controllare l’umidità, perché un materiale troppo umido o troppo secco non si compatterà correttamente.

Esercitare una pressione sufficiente, inoltre garantirà una densità adeguata e una combustione uniforme. E per finire, evitate attentamente i contaminanti, perché anche piccole quantità di sostanze chimiche nel legno possono influenzare negativamente la qualità del pellet o peggio, mettere a rischio la vostra salute.

Vantaggi del pellet fai-da-te

Realizzare pellet in casa, come già anticipato, offre numerosi vantaggi. Per prima cosa, chiaramente, si tratta di un’attività economica: vi permette di riutilizzare materiali di scarto, dando un taglio netto ai costi derivanti dall’acquisto di pellet industriale.

E ovviamente, è una scelta sostenibile, dal momento che riduce sprechi e scarti per rispondere a un fabbisogno energetico. Di conseguenza, permette alle persone di non dipendere troppo dal gas tradizionale, nonché di poter contare su una fonte di combustibile sempre disponibile.

Quando potrebbe essere utile una macchina?

Anche se il metodo manuale è pratico ed economico, potrebbe rivelarsi poco adatto per chi ha bisogno di grandi quantità di pellet. Ecco perché, spesso, tanti consumatori decidono di investire in una pellettatrice domestica.

Le macchine, dopotutto, semplificano il processo, riducono i tempi di lavorazione e garantiscono una qualità migliore. Il merito di queste macchine è di ottenere pellet più compatti e densi, quindi semplificano anche molto l’iter di produzione.

Ma in generale, la produzione di pellet senza macchinari, rimane la miglior soluzione in termini di costi e sostenibilità. Il nostro consiglio è provare varie miscele, producendo piccole quantità iniziali, e poi consolidare un vostro metodo a partire dai nostri suggerimenti.

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